CHIRURGIA ORTOPEDICA e TRAUMATOLOGICA

Chirurgia Generale e Specialistica

INTERVENTI INNOVATIVI, MININVASIVI ED EFFICACI

La nostra unità di chirurgia ortopedica e traumatologica effettua interventi chirurgici innovativi, efficaci e mininvasivi per la cura di tutte le patologie ortopediche, delle cartilagini e delle lesioni traumatiche.

LE PATOLOGIE

Patologie delle cartilagini

La cartilagine è un tessuto molto resistente che riveste le superfici articolari rendendole lisce e favorendo lo scorrimento dei capi ossei. È un tessuto connettivo altamente differenziato in grado di resistere alle sollecitazioni meccaniche e assorbire i traumi.

Per svolgere in maniera ottimale le sue funzioni, la cartilagine assorbe l’acqua dall’ambiente circostante, rilasciandola poi quando è sotto sforzo. Questo ciclo di assorbimento e rilascio di liquidi serve anche a nutrire il tessuto cartilagineo, che non contiene vasi sanguinei.

È proprio la mancanza di vasi sanguigni a comportare uno svantaggio enorme: la cartilagine riesce solo parzialmente a rigenerarsi se subisce dei danni.

Patologie della rotula

La rotula è un osso del ginocchio che facilita l’azione di leva dei muscoli che muovono l’articolazione.

Le patologie più comuni che la riguardano sono:

  • lesioni meniscali;
  • lesioni legamentose;
  • patologie delle cartilagini;
  • errato allineamento della rotula.

L’intervento di artroscopia può essere eseguito in anestesia locale, spinale o generale.

Alluce Valgo

L’alluce valgo è una deformità del primo dito del piede e in particolare del metatarso, l’osso lungo che precede le falangi.

La comparsa del disturbo è caratterizzata da un dolore intenso, che può attenuarsi e ripresentarsi a intermittenza; la deformità del dito si manifesta solo in una fase avanzata della malattia.

L’alluce valgo può essere congenito, e dunque dovuto a familiarità della patologia, o acquisito.

Quando parliamo di alluce valgo acquisito, le cause vanno ricercate nell’uso di calzature scomode. Oltre alle scarpe strette o eccessivamente alte, anche l’uso di scarpe molto rigide può impedire la naturale flessione delle dita quando si cammina.

Patologie articolari e chirurgia della mano

Sintomatologia

  • Dolore localizzato sul versante laterale del gomito
  • Dolore amplificato dalle attività lavorative che comportano sforzi eccessivi e reiterati
  • Nei casi più gravi, anche la presa o il sollevamento di oggetti leggeri può risultare estremamente doloroso

Diagnosi

Oltre agli esami tradizionali, può risultare utile una risonanza magnetica o una ARTRO-RMN SCAN per evidenziare sia le strutture periarticolari che endoarticolari.

Terapia

  • Riposo articolare e astensione completa delle attività che provocano il dolore
  • Terapia medica antinfiammatoria e fisioterapia
  • Fascia antibrachiale elasticizzata da applicare, durante l’attività lavorativa o sportiva, distalmente all’area dolorosa
  • Tutore notturno di posizione per ridurre la tensione dei muscoli
  • Infiltrazioni con mucopolisaccaridi a basso peso molecolare per migliorare la lubrificazione e diminuire l’infiammazione
  • Esercizi di allungamento o stretching muscolare
  • Esercizi di potenziamento dei muscoli estensori

È però piuttosto il sopraggiungere di una recidiva della malattia. Nei casi più gravi, quando il dolore limita l’attività lavorativa, un’infiltrazione locale di cortisone può risolvere completamente il dolore.

Il trattamento chirurgico, invece, risulta necessario solo nel caso in cui il dolore persista per lungo tempo nonostante la terapia medica e fisica.

Artrosi della mano

È la più frequente tra le malattie delle articolazioni ed è caratterizzata dalla lenta e progressiva degenerazione della cartilagine articolare.

CAUSA

A volte viene definita secondaria perché risulta conseguente con traumi o attività lavorative caratterizzate da gesti ripetuti.

L’artrosi può manifestarsi anche in associazione ad altre malattie reumatiche, come l’artropatia psoriasica o l’artrite reumatoide.

L’artrosi della mano progredisce con l’età del paziente. Segni radiografici tipici dell’artrosi delle mani possono riscontrarsi dopo i 65 anni di età.

SINTOMI

I sintomi compaiono gradualmente, e sono di solito lievi. Solo il 1O% della popolazione presenta sintomi più gravi quali dolore, rigidità articolare e perdita di funzionalità della mano tale da richiedere l’intervento del medico.

TRATTAMENTO

Il trattamento conservativo, oltre alla somministrazione occasionale di antinfiammatori, può comprendere infiltrazioni di corticosteroidi, cicli di fisioterapia e l’utilizzo di tutori di posizione.

Solo in rari casi, e per manifestazioni cliniche particolari, si rende necessario l’intervento chirurgico.

Sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale è causata dalla compressione del nervo mediano, che attraversa il polso all’interno di un canale denominato tunnel carpale. Questo nervo controlla la sensibilità del pollice, dell’indice, del medio e di una parte del dito anulare, e i movimenti correlati all’attività sinergica dei piccoli muscoli, chiamati muscoli tenari, situati alla base del pollice.

Attività lavorative che comportano movimenti ripetitivi delle dita e del polso possono essere la causa dell’infiammazione dei tendini e della sofferenza del nervo mediano.

SINTOMI

  • Formicolio
  • Sensazione di bruciore o dolore alle prime 3-4 dita della mano
  • Dolore esteso all’avambraccio
  • Riduzione della forza prensile
  • Perdita del tono muscolare

DIAGNOSI

La diagnosi viene effettuata con l’ausilio di un’elettromiografia (EMG) che consente la registrazione dell’attività dei muscoli e dei nervi.

GLI INTERVENTI

INTERVENTO DI PROTESI D’ANCA CON ACCESSO ANTERIORE TECNICA BIKINI

L’intervento di protesi d’anca con la tecnica bikini è l’intervento mininvasivo per eccellenza, perché oltre ad una incisione di piccole dimensioni, non si tagliano né tendini né muscoli ma si spostano solamente.

Si dice “tecnica bikini” perché il piccolo taglio viene fatto anteriormente, sarà un’incisione estetica, coperta dall’indumento intimo ed in estate dal costume!

I VANTAGGI

Rispetto alla chirurgia tradizionale, quella mininvasiva presenta numerosi vantaggi:

  • Tempi di intervento, degenza, riabilitazione e recupero minori rispetto alle altre tecniche,
  • Incisione di piccole dimensioni, come abbiamo già detto, dunque cicatrice meno evidente,
  • Minor sanguinamento durante l’intervento e nessun bisogno di trasfusioni di sangue,
  • Assenza di dolore e minor gonfiore,
  • Diminuzione delle complicanze post-operatorie come infezioni o lussazioni,
  • No punti, no catetere

Tutto ciò velocizza al massimo la guarigione del paziente che:

  • dopo 6 ore dall’intervento si mette in piedi e cammina autonomamente;
  • può accavallare le gambe il giorno stesso dell’intervento e non ha bisogno del rialzo sul water, può indossare pantaloni e scarpe fin da subito;
  • il giorno dopo l’intervento può fare le scale;
  • 2 giorni dopo l’intervento esce dalla clinica;
  • in 15 giorni può guidare;
  • 1 mese dopo può tornare alla vita normale e se è un atleta dopo circa 3 mesi può tornare alla sua attività sportiva agonistica.

Tutti i pazienti possono sottoporsi all’intervento di protesi d’anca con tecnica bikini, non ci sono limitazioni né di età né di genere.

Questa tecnica può essere applicata a TUTTE le persone, anche chi è in sovrappeso, e non è necessario essere in forma o essere uno sportivo per rimettersi in piedi dopo poche ore.

Grazie ad un lavoro di staff medico e fisioterapico, che monitora costantemente il decorso operativo, il paziente viene accompagnato a riprendere la sua normale quotidianità provando l’ebbrezza di sentirsi da subito autosufficiente!

Artroscopia del ginocchio

All’interno del ginocchio due menischi, uno mediale e uno laterale, funzionano come cuscinetti ammortizzatori, facilitando i movimenti e proteggendo l’intera articolazione. Le più comuni lesioni del ginocchio sono proprio quelle a carico dei menischi.

Durante il movimento, i menischi consentono di scaricare dal 30 al 70% del peso gravante sulla cartilagine articolare, stabilizzando il ginocchio e:

  • ammortizzando e ripartendo uniformemente i carichi a esso applicati;
  • aiutando la cartilagine ad assorbire gli urti;
  • proteggendo  l’articolazione dai danni da iperestensione e iperflessione;
  • aumentando la congruenza dell’articolazione;
  • stabilizzando l’intera articolazione.
Artroscopia della spalla

L’artroscopia della spalla è stata riconosciuta come tecnica sicura ed efficace nella diagnosi e nella cura di patologie di questa articolazione da soli 15 anni.

I progressi tecnologici nella qualità delle fibre ottiche, nella risoluzione del video e nello strumentario artroscopico, insieme al più approfondito studio degli accessi anatomici, hanno comportato un’evoluzione nell’artroscopia di spalla a partire dalle tecniche diagnostiche fino alle più sofisticate tecniche di trattamento.

Alluce valgo - Terapia chirurgica non invasiva

Sono più di 100 le tecniche chirurgiche utilizzate per correggere l’alluce valgo.

Il dato fa riflettere sul fatto che questa deformità non rappresenta soltanto un disagio estetico ma un disturbo funzionale frequente e doloroso che colpisce soprattutto le donne.

Tutti gli ortopedici sostengono che l’alluce valgo è da operare soltanto se provoca dolore e se pregiudica la qualità di vita individuale.

Artroscopia del polso

Il polso è un sistema complesso composto da più di 10 articolazioni: questo implica che tutte le singole ossa carpali siano ben legate tra di loro tramite un complesso sistema di legamenti.

La vertebroplastica percutanea

La vertebroplastica percutanea è una procedura mininvasiva di radiologia interventistica per il trattamento delle fratture vertebrali dolorose.

Si tratta di una procedura che non richiede l’utilizzo di tagli o punti di sutura, e consente un immediato recupero funzionale del paziente.

È indicata per la cura di:

  • fratture vertebrali dolorose da osteoporosi refrattaria alla terapia medica;
  • fratture vertebrali dolorose o osteolisi a rischio di frattura dovuta a tumori benigni o maligni;
  • fratture vertebrali dolorose con osteonecrosi associata;
  • cedimenti multipli con possibile compromissione respiratoria;
  • fratture traumatiche croniche in ossa sane con mancato consolidamento dei frammenti o degenerazione cistica.
Patologie articolari e chirurgia della mano

Sintomatologia

  • Dolore localizzato sul versante laterale del gomito
  • Dolore amplificato dalle attività lavorative che comportano sforzi eccessivi e reiterati
  • Nei casi più gravi, anche la presa o il sollevamento di oggetti leggeri può risultare estremamente doloroso

Diagnosi

Oltre agli esami tradizionali, può risultare utile una risonanza magnetica o una ARTRO-RMN SCAN per evidenziare sia le strutture periarticolari che endoarticolari.

Terapia

  • Riposo articolare e astensione completa delle attività che provocano il dolore
  • Terapia medica antinfiammatoria e fisioterapia
  • Fascia antibrachiale elasticizzata da applicare, durante l’attività lavorativa o sportiva, distalmente all’area dolorosa
  • Tutore notturno di posizione per ridurre la tensione dei muscoli
  • Infiltrazioni con mucopolisaccaridi a basso peso molecolare per migliorare la lubrificazione e diminuire l’infiammazione
  • Esercizi di allungamento o stretching muscolare
  • Esercizi di potenziamento dei muscoli estensori

È però piuttosto il sopraggiungere di una recidiva della malattia. Nei casi più gravi, quando il dolore limita l’attività lavorativa, un’infiltrazione locale di cortisone può risolvere completamente il dolore.

Il trattamento chirurgico, invece, risulta necessario solo nel caso in cui il dolore persista per lungo tempo nonostante la terapia medica e fisica.

Jointrep

È un biopolimero termogelificante liquido che iniettato in qualsiasi difetto cartilagineo, aderisce a esso e solidifica in pochi minuti, proteggendo il difetto stesso ma soprattutto eliminando il dolore.

In questo modo, si migliora la mobilità del paziente, rinviando un eventuale intervento protesico.

La sostanza viene iniettata per via artroscopica e depositata sul difetto cartilagineo senza alcuna preparazione del difetto stesso, salvo nei casi di mancanza completa di cartilagine, in cui si praticano piccole microfratture aventi lo scopo di stimolare la risposta cellulare biologica.

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APPROFONDIMENTO

Intervista Dott.ssa Laura Melis – Direzione Gruppo Villa Claudia

Argomento: Intervento di protesi d’anca con accesso anteriore tecnica bikini

Domande:
1. Di cosa si tratta?
2. Quali vantaggi?
3. Tutti possono sottoporsi a tale tipo di intervento?