La nostra unità di chirurgia ortopedica e traumatologica effettua interventi chirurgici innovativi, efficaci e mininvasivi per la cura di tutte le patologie ortopediche, delle cartilagini e delle lesioni traumatiche.
L’anca è una delle articolazioni che sopporta il maggiore peso del nostro corpo: quando perfettamente funzionante, ci permette di camminare, correre, sederci, piegarci e svolgere tutte le normali attività fisiche senza nessun dolore.
Un sistema così complesso di ossa, cartilagini, muscoli, legamenti e tendini deve lavorare in perfetta armonia: un trauma o una patologia possono danneggiare l’anca e impedirci di adoperarla al meglio. Parliamo di:
Intervenire su un’articolazione intricata come questa non è semplice: la conformazione articolare propria dell’anca, molto congruente, necessita di una trazione sull’arto per rendere possibile l’introduzione degli strumenti chirurgici.
Nonostante le difficoltà, l’artroscopia d’anca è sempre più richiesta, anche se può essere eseguita solo in pochi centri specializzati.
È un intervento che viene eseguito in anestesia generale o spinale, con massimo rilassamento muscolare e in regime di day hospital. Le indicazioni per le quali sottoporre un paziente a tale intervento comprendono:
Queste ultime due patologie sono molto frequenti nei giovani sportivi con una intensa attività fisica e un dimorfismo lieve dell’anca dovuto a un’alterazione a carico del femore (meccanismo a CAM) – più frequente negli uomini – o del labbro acetabolare (meccanismo PINCER) – più frequente nelle donne.
All’interno del ginocchio due menischi, uno mediale e uno laterale, funzionano come cuscinetti ammortizzatori, facilitando i movimenti e proteggendo l’intera articolazione. Le più comuni lesioni del ginocchio sono proprio quelle a carico dei menischi.
Durante il movimento, i menischi consentono di scaricare dal 30 al 70% del peso gravante sulla cartilagine articolare, stabilizzando il ginocchio e:
L’artroscopia della spalla è stata riconosciuta come tecnica sicura ed efficace nella diagnosi e nella cura di patologie di questa articolazione da soli 15 anni.
I progressi tecnologici nella qualità delle fibre ottiche, nella risoluzione del video e nello strumentario artroscopico, insieme al più approfondito studio degli accessi anatomici, hanno comportato un’evoluzione nell’artroscopia di spalla a partire dalle tecniche diagnostiche fino alle più sofisticate tecniche di trattamento.
Sono più di 100 le tecniche chirurgiche utilizzate per correggere l’alluce valgo.
Il dato fa riflettere sul fatto che questa deformità non rappresenta soltanto un disagio estetico ma un disturbo funzionale frequente e doloroso che colpisce soprattutto le donne.
Tutti gli ortopedici sostengono che l’alluce valgo è da operare soltanto se provoca dolore e se pregiudica la qualità di vita individuale.
Il polso è un sistema complesso composto da più di 10 articolazioni: questo implica che tutte le singole ossa carpali siano ben legate tra di loro tramite un complesso sistema di legamenti.
La vertebroplastica percutanea è una procedura mininvasiva di radiologia interventistica per il trattamento delle fratture vertebrali dolorose.
Si tratta di una procedura che non richiede l’utilizzo di tagli o punti di sutura, e consente un immediato recupero funzionale del paziente.
È indicata per la cura di:
La cartilagine è un tessuto molto resistente che riveste le superfici articolari rendendole lisce e favorendo lo scorrimento dei capi ossei. È un tessuto connettivo altamente differenziato in grado di resistere alle sollecitazioni meccaniche e assorbire i traumi.
Per svolgere in maniera ottimale le sue funzioni, la cartilagine assorbe l’acqua dall’ambiente circostante, rilasciandola poi quando è sotto sforzo. Questo ciclo di assorbimento e rilascio di liquidi serve anche a nutrire il tessuto cartilagineo, che non contiene vasi sanguinei.
È proprio la mancanza di vasi sanguigni a comportare uno svantaggio enorme: la cartilagine riesce solo parzialmente a rigenerarsi se subisce dei danni.
La rotula è un osso del ginocchio che facilita l’azione di leva dei muscoli che muovono l’articolazione.
Le patologie più comuni che la riguardano sono:
L’intervento di artroscopia può essere eseguito in anestesia locale, spinale o generale.
L’alluce valgo è una deformità del primo dito del piede e in particolare del metatarso, l’osso lungo che precede le falangi.
La comparsa del disturbo è caratterizzata da un dolore intenso, che può attenuarsi e ripresentarsi a intermittenza; la deformità del dito si manifesta solo in una fase avanzata della malattia.
L’alluce valgo può essere congenito, e dunque dovuto a familiarità della patologia, o acquisito.
Quando parliamo di alluce valgo acquisito, le cause vanno ricercate nell’uso di calzature scomode. Oltre alle scarpe strette o eccessivamente alte, anche l’uso di scarpe molto rigide può impedire la naturale flessione delle dita quando si cammina.
Sintomatologia
Diagnosi
Oltre agli esami tradizionali, può risultare utile una risonanza magnetica o una ARTRO-RMN SCAN per evidenziare sia le strutture periarticolari che endoarticolari.
Terapia
È però piuttosto il sopraggiungere di una recidiva della malattia. Nei casi più gravi, quando il dolore limita l’attività lavorativa, un’infiltrazione locale di cortisone può risolvere completamente il dolore.
Il trattamento chirurgico, invece, risulta necessario solo nel caso in cui il dolore persista per lungo tempo nonostante la terapia medica e fisica.
È la più frequente tra le malattie delle articolazioni ed è caratterizzata dalla lenta e progressiva degenerazione della cartilagine articolare.
CAUSA
A volte viene definita secondaria perché risulta conseguente con traumi o attività lavorative caratterizzate da gesti ripetuti.
L’artrosi può manifestarsi anche in associazione ad altre malattie reumatiche, come l’artropatia psoriasica o l’artrite reumatoide.
L’artrosi della mano progredisce con l’età del paziente. Segni radiografici tipici dell’artrosi delle mani possono riscontrarsi dopo i 65 anni di età.
SINTOMI
I sintomi compaiono gradualmente, e sono di solito lievi. Solo il 1O% della popolazione presenta sintomi più gravi quali dolore, rigidità articolare e perdita di funzionalità della mano tale da richiedere l’intervento del medico.
TRATTAMENTO
Il trattamento conservativo, oltre alla somministrazione occasionale di antinfiammatori, può comprendere infiltrazioni di corticosteroidi, cicli di fisioterapia e l’utilizzo di tutori di posizione.
Solo in rari casi, e per manifestazioni cliniche particolari, si rende necessario l’intervento chirurgico.
La sindrome del tunnel carpale è causata dalla compressione del nervo mediano, che attraversa il polso all’interno di un canale denominato tunnel carpale. Questo nervo controlla la sensibilità del pollice, dell’indice, del medio e di una parte del dito anulare, e i movimenti correlati all’attività sinergica dei piccoli muscoli, chiamati muscoli tenari, situati alla base del pollice.
Attività lavorative che comportano movimenti ripetitivi delle dita e del polso possono essere la causa dell’infiammazione dei tendini e della sofferenza del nervo mediano.
SINTOMI
DIAGNOSI
La diagnosi viene effettuata con l’ausilio di un’elettromiografia (EMG) che consente la registrazione dell’attività dei muscoli e dei nervi.
È un biopolimero termogelificante liquido che iniettato in qualsiasi difetto cartilagineo, aderisce a esso e solidifica in pochi minuti, proteggendo il difetto stesso ma soprattutto eliminando il dolore.
In questo modo, si migliora la mobilità del paziente, rinviando un eventuale intervento protesico.
La sostanza viene iniettata per via artroscopica e depositata sul difetto cartilagineo senza alcuna preparazione del difetto stesso, salvo nei casi di mancanza completa di cartilagine, in cui si praticano piccole microfratture aventi lo scopo di stimolare la risposta cellulare biologica.
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