Cos’è la biopsia stereotassica?
La biopsia stereotassica – o Mammotone – permette di individuare anomalie mammarie e di rimuovere campioni di tessuto, mediante una piccola incisione, quando si sospettano lesioni tumorali per micro calcificazioni.
La biopsia stereotassica – o Mammotone – permette di individuare anomalie mammarie e di rimuovere campioni di tessuto, mediante una piccola incisione, quando si sospettano lesioni tumorali per micro calcificazioni.
La procedura avviene in un’unica seduta in presenza dell’anestesista che pratica un’anestesia locale sulla parte da incidere.
La biopsia stereotassica può essere eseguita in posizione quasi seduta; in alternativa, con la stereotassi vacuum assistita, in posizione prona. La scelta dipende generalmente dal tipo di apparecchiatura adoperata.
La durata dell’esame varia dai 20 ai 40 minuti.
Prima di sottoporsi a una biopsia stereotassica è necessario sospendere l’utilizzo di farmaci anticoagulanti e adottare le normali precauzioni legate all’uso di anestetici.
Non è previsto il ricovero ma è suggerito recarsi a visita con un accompagnatore: gli effetti dell’anestesia e il dolore temporaneo avvertito nella zona interessata potrebbero creare qualche difficoltà alla paziente.
La procedura non lascia cicatrici ma potrebbe provocare sanguinamenti, dolori e comparsa di ecchimosi o tumefazione.
Al termine dell’esame viene applicata una borsa di ghiaccio secco per accelerare l’assorbimento di eventuali ematomi.
La paziente può tornare alla sua vita quotidiana evitando però nel primo periodo sforzi e movimenti bruschi con le braccia. Nei giorni successivi potrebbero manifestarsi normali fastidi nell’area del prelievo.
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