La cefalea causa sofferenza e ha un impatto devastante sulla qualità della vita tanto da essere considerata la terza causa di disabilità nella popolazione generale e la seconda causa nelle donne sotto i 50 anni.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la cefalea determina un’invalidità maggiore di quella causata da altre gravi patologie, quali l’epilessia, la sclerosi multipla e il morbo di Parkinson. Oltre ad inficiare negativamente sulla vita sociale e lavorativa, la cefalea modifica gravemente la vita coniugale e familiare.
La diagnosi esatta del tipo di cefalea di cui soffre un soggetto è essenziale per instaurare una terapia corretta. Solo una visita specialista attenta e approfondita consentirà di ricostruire le caratteristiche del tipo di cefalea e curare in modo adeguato la patologia.
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Responsabile Prof. Rosario Cianci
Medico chirurgo specialista in Nefrologia
Professore Associato presso Università la Sapienza
La nefrologia si occupa della salute dei reni e il nefrologo è lo specialista di riferimento per la diagnosi, la cura e il trattamento di patologie a loro carico.
È opportuno sottoporsi a visita specialistica quando i risultati di analisi del sangue e delle urine manifestano valori alterati di PROTEINURIA (o albuminuria), AZOTEMIA e CREATININEMIA , oppure la presenza di sangue nelle urine (che si presentano alla vista più scure, ematuria), o per accertare la natura di sintomi che possono essere riferiti a diverse patologie, non solo nefrologiche, come la PRESSIONE ALTA (ipertensione arteriosa).
Sono malattie trattate dal nefrologo:
Bisogna essere rilassati, seduti comodamente da almeno 5 minuti.
Non si dovrebbe assumere bevande contenenti caffeina nell’ora precedente, né aver fumato da almeno un quarto d’ora.
Il braccio deve essere appoggiato ed il bracciale deve essere all’altezza del cuore.
Devono essere effettuate almeno 3 misurazioni successive.
L’insufficienza renale può essere sia CAUSA sia CONSEGUENZA dell’ipertensione.
Ciò è dovuto al fatto che i reni esercitano un controllo sulla pressione attraverso l’azione degli ormoni renina-angiotensina-aldosterone.
Quando la pressione si alza i reni subiscono un danno vascolare che a lungo andare ne riduce la funzione.
IL RISCHIO?
Che si accumulino scarti nel corpo che, a loro volta, provocano l’ipertensione e danni vascolari in tutte le arterie.
Si assiste così a un pericoloso circolo vizioso.
L’ipertensione viene chiamata ‘killer silenzioso’ perché spesso, anche per molti anni, abbiamo la pressione troppo alta ma non ne avvertiamo sintomi.
Per questo è importante misurare la pressione specialmente dai 40 anni in su, ma anche prima se abbiamo altri fattori di rischio cardiovascolare o se la nostra pressione è già borderline.
Solo la misurazione regolare e precisa della pressione arteriosa permette di diagnosticare l’ipertensione e di verificare l’efficacia della terapia nella prevenzione delle complicanze cardiovascolari.
La maggior parte dei casi di ipertensione arteriosa è dovuta ad abitudini di vita non corretta. Fin da giovani è consigliabile quindi seguire alcune semplici regole comportamentali: