Le patologie ortopediche a carico dell’apparato muscolo scheletrico nell’organismo ancora in fase di sviluppo, possono essere diagnosticate e curate attraverso l’attenta valutazione dello specialista ortopedico pediatrico che osserva il bambino mentre sta in piedi, fermo e mentre cammina.
È caratterizzato dall’appiattimento della volta plantare determinata dal rapporto delle ossa del piede, dalla maturità del tessuto connettivo costituente capsule legamenti e dall’attivazione dei muscoli cavizzanti. La maggior parte dei piedi piatti lassi infantili, che solitamente preoccupano i genitori, sono delle varianti del piede normale o molto spesso rappresentano solo un momento dello stato evolutivo del piede durante la crescita.
Fino ai 3 anni, infatti, i piccoli paramorfismi dell’arto inferiore in pazienti che non mostrano alcuna alterazione della regolare deambulazione non necessitano di alcun trattamento; il problema si pone quando il piattismo del piede permane successivamente al terzo anno di vita e la tentazione di prescrivere un ausilio ortopedico per questo problema diventa forte.
Sindrome dolorosa presente nell’adolescente tra gli 8 e i 13 anni a livello del calcagno. Il dolore viene accusato con la deambulazione e passa con il riposo. Tale patologia è spesso causata dall’eccessiva sollecitazione del nucleo di accrescimento del calcagno in associazione ad attività sportiva in eccesso, inadeguata per l’età (calcio, pallacanestro).
È un difetto delle ossa della coscia, il femore, e della gamba, la tibia, che deviano verso l’interno in modo che le ginocchia si avvicinino l’una all’altra. Si presenta prevalentemente intorno ai 3 anni d’età. Solitamente si corregge con la crescita, quasi sempre entro i 7 anni. Spesso il peggioramento nel tempo del ginocchio valgo è collegato al sovrappeso e alla obesità, oggi molto frequenti nei bambini.
È unna delle malattie più comuni dell’età pediatrica ed adolescenziale. Il sintomo riferito dal bambino in crescita spesso in assenza di un evento traumatico diretto è localizzato intorno alla rotula, senza che il bambino o il ragazzo riesca a specificare un punto ben preciso.
I traumi in età pediatrica si verificano molto frequentemente. Le fratture più comuni sono quelle dell’arto superiore, in particolare delle dita (falangi), del polso e del gomito, mentre per gli arti inferiori le più comuni sono tibia e perone.
La lussazione è la perdita completa del rapporto articolare tra due ossa (ad esempio tra femore e rotula) all’interno di una articolazione i capi articolari si spostano dalla loro posizione fisiologica in modo persistente.
L’incidenza delle lesioni traumatiche delle parti molli muscolo tendinee e legamentose, tipicamente poco frequenti in fase di crescita, è aumentata negli ultimi anni, soprattutto in rapporto alla diffusione dell’attività sportiva anche in età evolutiva, sia a livello amatoriale che agonistico.
Nei giovani atleti è molto probabile che si manifestino lesioni da sovraccarico, con quadri patologici differenti, a seconda che si tratti del periodo dell’adolescenza o della tarda adolescenza.
La scoliosi è una deviazione anomala della colonna vertebrale che si manifesta con un’inflessione laterale e una rotazione delle vertebre, probabilmente ha componente ereditaria oppure è dovuta a condizioni neuromuscolari, malattie genetiche, malformazioni congenite alla colonna vertebrale.
La cifosi e la curvatura della parte alta della colonna vertebrale in senso anteroposteriore, comunemente conosciuta come “gobba”.
Può essere congenita (dovuta a malformazioni delle vertebre) o acquisita (conseguenza di processi patologici, tra cui tumori, rachitismo, lesioni ossee vertebrali o dei muscoli paravertebrali).
È purtroppo sempre più diffuso nei bambini e negli adolescenti spesso legato all’uso di zaini molto pesanti, a volte non indossati correttamente, come portare lo zaino si di una sola spalla ma possono essere altri i fattori che causano la comparsa di questo dolore: cattiva postura, ad esempio la sedia o ciò su cui si siedono davanti alla TV, ma anche insufficiente attività fisica o pratica eccessiva di sport intensi.
Il bambino con zoppia o zoppicamento presenta un’andatura irregolare e tendenzialmente scarica il peso del corpo su di un unico arto, sbilanciandosi. Diverse sono le cause che determinano la zoppia: di natura infiammatoria ma anche psicosomatica.
È abbastanza comune che durante i primi 2 – 3 anni di vita i bambini tendano a camminare in punta dei piedi in quanto stanno imparando a camminare, ma se continuano a farlo anche dopo, è compito dell’ortopedico pediatrico individuare la situazione patologica.
La displasia congenita dell’anca è la patologia congenita più frequente in campo pediatrico: ha inizio durante la vita intrauterina del bambino e continua a evolvere durante i primi anni di vita, può comparire all’improvviso o poco dopo un’infezione virale.
Comprende quadri che variano da un semplice appiattimento della cavità acetabolare fino alla completa dislocazione della testa femorale.
Non curata può causare artrosi precoce dell’anca e, nelle forme più gravi, la comparsa di zoppia con gravi limitazioni funzionali già all’inizio della deambulazione del bambino
È un’anomalia che consiste in un’alterazione della forma dell’articolazione dell’anca presente alla nascita che se non si risolve durante la crescita può portare a zoppia a dolore cronico e artrosi precoce.
Comprende un gruppo eterogeneo di malattie genetiche caratterizzate da un aumento della fragilità scheletrica, una diminuzione della massa ossea e una suscettibilità alle fratture ossee di gravità variabile.
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La prima visita ortopedica pediatrica è raccomandata subito dopo la nascita per verificare il corretto sviluppo dell’apparato muscolo-scheletrico del neonato.
In assenza di problematiche, i controlli ortopedici dovrebbero essere ripetuti periodicamente durante l’infanzia. Si consiglia una visita di routine intorno ai 6 anni, un momento cruciale per i cambiamenti nello sviluppo motorio.
È opportuno consultare un ortopedico pediatrico se il bambino:
La scelta della calzatura può influire significativamente sullo sviluppo del piede e sull’equilibrio generale. In alcuni casi, uno studio specifico delle calzature può portare a un controllo specialistico podologico per valutare eventuali problematiche legate all’interazione tra il piede e il resto del corpo.
La visita ortopedica si concentra sullo stato generale dell’apparato locomotore del bambino, mentre quella podologica si focalizza sul piede e sulle sue interazioni con le strutture superiori, come gambe e colonna vertebrale.
Il monitoraggio periodico permette di identificare precocemente eventuali patologie o anomalie, garantendo interventi tempestivi e mirati per favorire uno sviluppo sano e armonioso.
Sì, una visita preventiva è sempre utile per escludere eventuali problematiche non ancora evidenti e monitorare il corretto sviluppo muscolo-scheletrico.